L’OMBRA DEI SOGNI – di FABIO MUSATI
Edizioni CentoAutori – brossura – Euro 10.00
Fabio lo conosco ormai da sette anni. Eravamo sullo stesso forum e improvvisamente ci siamo scritti un messaggio privato: stessa insoddisfazione, stessa sensazione di perdere tempo e non imparare a scrivere in maniera “proficua”. Quello stesso giorno, da lì ce ne siamo andati, senza dire niente a nessuno, quasi in segreto (sarebbe stato poi gridato allo scandalo da qualcuno, infatti), quasi in clandestinità. Abbiamo aperto F.I.A.E. qualche giorno più in là, insieme ad altri che Fabio conosceva meglio. E ancora oggi siamo insieme nel gruppo e nella scrittura. Una cosa mi colpì subito di Fabio: scriveva bene. In modo incisivo, forte, senza pericolo di essere frainteso. Non metteva fronzoli o metafore in quello che scriveva, solo fatti. Fluidità. Non tutto quello che scriveva mi piaceva, spesso l’ho criticato, ma dalla sua c’era che io non ero allora molto avvezza alle storie “metafisiche” o “fantastiche” nella più pura accezione del termine. Io scrivevo di favole d’amore, dolcissime, cariche (si può dire grondanti) di miele, lui da sempre è stato caustico, quasi amaro. Ha scritto e pubblicato molti libri da allora, Fabio. Prima o poi riuscirò a leggerli tutti. Ma – come ebbe a scrivere qualcuno su di lui prima di me - tanto so già come scrive, non ho bisogno di conferme. So che scrive in maniera impeccabile. Ho letto il suo nuovo libro, una raccolta di racconti. Alcuni li conosco già, ma il rileggerli è sempre una scoperta. Altri invece sono stati una bellissima sorpresa. Quello che li accomuna tutti è il senso del viaggio onirico, ma sempre ben ancorato alla realtà quotidiana. Ho amato moltissimo “Natale in Padania” per quel senso di mesta e malinconica impotenza che i protagonisti mostrano senza vergognarsene. E “Oltre il capolinea”, direi sublime nella sua delirante lucidità. Qualcuno troverebbe similitudini tra la scrittura di Fabio Musati e quella di qualche scrittore famoso, magari scomodando il solito R. Carver. A me piace pensare che la scrittura di Fabio Musati sia unica e fedele soltanto a lui stesso, e che quella fluidità di immagini e descrizioni derivi dal bisogno dello scrittore di dipingere la realtà a tratti nudi e crudamente reali, incorniciandoli poi con una spruzzata di irrealtà solo per cristallizzare la pena e la malinconia che da essa scaturiscono. Un bel libro, da consigliare assolutamente a chi ama i racconti e la rappresentazione della realtà senza sconti. Un bravo scrittore, pluripremiato, insignito di premi prestigiosi da seguire con attenzione.
Amneris De Cesari
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