Premio "Teramo" a “La gabbia” di Fabio Musati
Sono molti i temi che si addensano nel racconto di Fabio Musati, “La gabbia”; anzi, è come se dentro quella gabbia, decisamente metaforica, vi fossero rinchiusi e premessero per uscire: la solitudine, l’isolamento, l’impotenza, compresa quella della letteratura a definire il mondo, l’ossessività, la claustrofobia. Temi letterari, dunque, temi colti, che, tuttavia, l’autore affronta in modo non già noto, non già battuto. E’ come se, in modo post-moderno, cioè consapevole, ne sviluppasse una versione agrodolce, amara, malinconica. Come dire: è con questi sentimenti della realtà che dobbiamo convivere, appartengono sia al giorno che alla notte e non ci sono istruzioni per l’uso possibili, né, forse non c’è alcun emendamento né liberazione da quella gabbia che convive con noi, in noi, nella nostra casa, nella mente, nei giorni e nelle notti.. Il tutto è raccontato con sottile e sinistra rassegnazione più che con angoscia mitteleuropea. E’ una buona rivisitazione, dunque, di topoi novecenteschi ma attuale, contemporanea, matura, anche stilisticamente. Motivo per cui la Giuria del Premio Teramo ne ha decretato la vittoria per la sezione Inedito, con la quale si chiude la 40° Edizione del Premio Teramo.
La Giuria
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